Sunday, March 04, 2007

little miss sunshine


visto stasera.
bello bello bello.la cosa che più mi ha colpita sono stati i colori e la caratterizzazione dei personaggi. un film dolcissimo e pieno di tenerezza.
mi ha dato molti spunti di riflessione su come dovrebbe essere una famiglia, sul rapporto con i figli, sul fatto che bisogna sempre aiutarli a realizzare i loro sogni, anche quelli più improbabili, (quelli che se sai già che portarli avanti sarà un fallimento), perché, in ogni caso, avranno sempre il tuo amore e il tuo sostegno di genitore.
mi sarebbe piaciuto se i miei mi avessero dato almeno questa possibilità, mi sarebbe piaciuto renderli orgogliosi, ma a loro basta che abbia uno stipendio e i soldi per vivere.
a me tutto questo sta stretto, a volte. ho dovuto rinunciare al mio sogno perché i miei non mi hanno aiutato a realizzarlo o forse perché non avevo abbastanza talento. o forse tutte e due le cose. di certo saper mettere in croce due colori non vuol dire essere un'artista.
la mia amica elisa (laureata e con master) ha mollato un lavoro che adorava a tempo indeterminato, una casa (bellissima) a roma in cui ho vissuto un anno, e la "stabilità" di una vita normale, per seguire l'amore, il sogno. per la serie: come può un viaggio di lavoro a chicago cambiarti la vita. per sempre.
tutto questo per dire che elisa è una delle poche persone che mi ha sempre spronata ad approfondire quello che lei chiama talento innato. ne è convinta al punto tale da chiedermi di realizzare la parte grafica e il concept del progetto a cui sta lavorando. io, ovviamont, mi cago addosso, non ho studiato per fare queste cose, vado avanti ad intuito. non voglio e non posso deluderla, per questo probabilmente non accetterò. in compenso i biglietti da visita con tanto di logo che le ho fatto, le sono piaciuti da morire e pare abbiano suscitato parecchio interesse tra le sue conoscenze.
e allora perché ho studiato lingue invece di qualcosa che fosse più affine alle mie atttitudini? semplice. perché i miei hanno scelto cosa avrei dovuto studiare al liceo e di conseguenza l'università da frequentare. non li biasimo; in fondo per capire i figli bisogna prima di tutto amarli più di sé stessi e avere una sensibilità e un'apertura mentale che i miei (purtroppo per loro) non hanno mai avuto.
tempo fa, un mio caro amico mi disse:
"sono avvilito nel vedere tutto questo talento sprecato".
ecco.

l'immagine sull'header del post è un fotogramma del film catturato ed editato da me. a settembre mi iscrivo ad un corso di fotografia, giuro.

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